sabato 27 dicembre 2008

Social Card, il pacco di Natale di Tremonti e Berlusconi.

Molti casi di carte inattive alle casse dei supermercati. I clienti provano 4 o 5 volte, prima di desistere. L’Inps ha bloccato circa 100mila richieste considerate non in regola. Ma i pensionati non lo sanno.

Natale amaro per decine di migliaia di poveri. Alle casse dei supermercati la loro «card» non passa. «Transazione non eseguita» recita il pos. Minuti d’attesa, imbarazzanti, lunghissimi, sotto gli occhi delle file prenatalizie, vocianti e nervose. La macchina della carta sociale è in tilt.E loro, i poveri,non sanno nulla: silenzio dalle Poste, dall’Inps, dal Ministero, da Mastercard. La lista è lunga perché il meccanismo è complesso e infernale. Tutti sanno che c’èqualcosa che non va: la grande distribuzione, i Caf, le associazioni. Malo dicono a bassa voce. In questa giostra impazzita, c’èchi scopre di essere meno povero di quanto pensasse e quindi di non aver diritto a quei 40 euro al mese, chi di aver speso troppo, chi di stare ancora in lista d’attesa. Intanto il Natale èarrivato. Si avvicina la fine dell’anno, quando scadrà il termine per ottenere la primaricarica, quella «ricca» di120 euro. Andrà spesa entro aprile, altrimenti sarà azzerata: il credito dura per due bimestri. La card è fatta per spendere,non per risparmiare. Se almeno funzionasse. Invece.


L’Inps è l’unico a fornire spiegazioni.
Gli altri non rispondono neanche al telefono. Fino a due giorni fa le Poste avevano distribuito 366mila carte ancora da attivare. L’Inps ne ha autorizzate 200mila, 100mila sonostate respinte per mancanzadi requisiti, 60mila sono in lavorazione. Ecco spiegata la disfunzione: non tutti quelli chehanno ricevuto la carta ne hanno diritto. Ma i numeri non convincono fino in fondo. Senza contare che su una platea stimata di un milione e 300mila persone, quota 200mila a pochi giorni dal primo termine sembra davvero bassa. «Quella platea èa regime - spiegano all’Inps - alcuni accederanno l’anno prossimo». E non avranno diritto agli arretrati. Così si riduce la portata del beneficio annunciato.

Almeno il 40%dei pagamenti con la card non va a buon fine alla Unicoop Tirreno. «Il fenomeno èpiù forte in Campania e Lazio - spiega Massimo Tardani - Meno in Toscana. Dipende evidentemente dalla densità delle richieste». Quando non si riesce a pagare «ètriste, molto triste -continua Tardani - I clienti riprova no 3 o 4 volte. Alcuni pagano, ma altri lasciano la spesa alla cassa». Per Tardani la card èun delirio tecnologico. Non c’èsolo il problema delle richieste rifiutate. Il fatto èche il circuito non dà l’informazione sul credito residuo: se si sfonda il «tetto»di spesa, la carta nonfa la transazione. «La gente toglie prodotti a poco a poco - spiegano alla Coop - fino a raggiungere la quota rimasta. Con tanto di imbarazzo dei consumatori ». «Mastercard si èimpegnata a inserire nel saldo anche il credito residuo - dicono alle Acli - speriamo che lo facciano presto». Tanto più che incassano (loro o altri intermediari) circa l’1,2% di commissione sulle transazioni eseguite, pagata dalla grande distribuzione. Non è poco su volumi così alti.

L’inghippo sta nel fatto che i cittadini vanno alla Posta con il modulo della richiesta e i certificati Ise (Indicatore di situazione economica). Lì ricevono subito la carta e il pin. Era prevista l’attivazione in 24 ore, oggi e a48 oforse più. Dalle Poste l’incartamento arriva all’Inps, che verifica i dati. Se ci sono problemi, ferma l’erogazionemanoninforma il cittadino. Altrimenti autorizza la carica a Mastercard. Non si sa ancora cosa accadrà tra un mese per la seconda ricarica. Lo status di avente diritto infatti si può perdere. «Si procede a vista - commentano ancora dalle Acli - Il meccanismo ètroppo complesso». E non solo. «Alle poste non hanno pensato a sportelli dedicati aggiungono gli operatori - Gli anziani segnalano file lunghissime e assoluta mancanza di assistenza degli impiegati».

http://archivio.unita.it/v2/gol/viewer.asp?pag=4&G=24&M=12&A=2008&foliazione=47&startpag=0&sezione=naz

mercoledì 24 dicembre 2008

COMUNICAZIONE DEL MAGNIFICO RETTORE

Ecco gli auguri natalizi inviati dal Rettore dell'Università di Padova Vincenzo Milanesi sulla casella di posta elettronica di tutti gli studenti dell'Università.

Alle Docenti e ai Docenti,
Al Personale Tecnico e Amministrativo,
Alle Studentesse e agli Studenti dell'Università degli Studi di Padova

Siamo giunti ormai in prossimità delle Feste di Natale. Sta per finire un anno difficile, come del resto difficili sono stati anche quelli che lo hanno preceduto. E non sarà certo più facile quello che fra pochi giorni inizierà.
Abbiamo tutti – ne sono convinto – la serenità interiore che ci proviene dalla consapevolezza di
avere svolto anche quest’anno il nostro lavoro – ognuno nella propria funzione – con serietà, con
impegno, con dedizione. E questa è la nostra forza.
Vengono da qui i risultati davvero straordinari che anche quest’anno abbiamo conseguito, fornendo un servizio didattico di qualità ai nostri studenti, e continuando a primeggiare nella ricerca in moltissimi ambiti disciplinari.
Lunedì scorso il Consiglio di Amministrazione ha approvato all’unanimità il Bilancio di previsione 2009: non solo è un bilancio in sicuro pareggio e senza alcuna preoccupazione di deficit presenti o futuri, ma vede crescere ancora di circa 12 milioni l’investimento dell’Ateneo per finanziare la ricerca; questi fondi aggiuntivi portano complessivamente a oltre 37 milioni di euro la massa finanziaria che per questo prossimo anno siamo stati in grado di mettere a disposizione delle Colleghe e dei Colleghi grazie ad una gestione oculata e “virtuosa” del nostro Ateneo, nonostante continuiamo ad essere sottofinanziati dal Ministero per circa 30 milioni di euro ogni anno!
Abbiamo assunto (e su questa strada, con equilibrio, continueremo) centinaia di giovani ricercatori che da anni attendevano di uscire da una situazione di insostenibile precarietà, così come abbiamo trasformato in contratti a tempo indeterminato il rapporto di lavoro di centinaia di persone che con la loro professionalità contribuiscono in modo fattivo al raggiungimento dei risultati positivi che caratterizzano l’Ateneo sul piano della didattica e su quello della ricerca.
Per il quarto anno consecutivo non aumenteremo la tassazione studentesca. E manterremo
l’impegno, come da alcuni anni riusciamo a fare, di erogare la borsa di studio a tutti gli studenti che ne hanno diritto.
Continuiamo nella realizzazione di un importante e impegnativo piano edilizio, con un tasso di
indebitamento per contrazione di mutui assolutamente fisiologico in percentuale sul nostro bilancio e in rapporto al Fondo di finanziamento ordinario a noi attribuito.
La amministrazione dell’Ateneo continua a realizzare consistenti risparmi sulle spese di gestione
corrente, cosa di cui ringrazio personalmente in modo particolare il nostro Direttore Amministrativo.
Dobbiamo continuare su questa strada. Solo in questo modo riusciremo a restare all’altezza della
nostra tradizione. E non dovremo rinunciare a combattere ancora con energia e grande
determinazione la battaglia già avviata a livello nazionale perchè finalmente abbia fine la situazione attuale di disparità di trattamento tra gli Atenei quanto a sostegno finanziario pubblico.
Alcuni di questi Atenei, come Padova, non accettano più di vivere ed operare in un Paese dove il
merito e la qualità non vengono mai riconosciuti, e dove invece sistematicamente di fatto chi gode di ingiustificate “rendite di posizione” continua ad approfittarne, a spese di chi si spezza la schiena per evitare che la nostra Italia finisca fuori dall’Europa e dalla comunità dei Paesi avanzati.
Ci auguriamo che il patrio Governo riveda nei prossimi mesi le scelte sbagliate di riduzione indiscriminata dei fondi pubblici agli Atenei.
Ci impegneremo a fondo perchè la ragionevolezza (e la giustizia!) prevalgano sulla forza degli interessi precostituiti e sconfiggano l’insipienza e la improvvisazione che traspare dalla recente manovra finanziaria estiva per quanto riguarda le università.
“Avanti tutta” sulla strada seguita sin qui, dunque!
Buon Natale e Buon 2009 a tutti, alle famiglie, agli affetti di ciascuno!
Per il nostro antico Ateneo il futuro non sarà indegno del passato glorioso!
Ad maiora!

Vincenzo Milanesi

mercoledì 17 dicembre 2008

Condizione critica: MSF per il Congo


Che poi qualcuno quelle armi gliele avrà pure vendute. E ci avrà fatto un sacco di soldi.

Qualcun altro le avrà costruite con le proprie mani in una catena di montaggio. Non si sarà arricchito, ma guadagno lo stipendio sì: un po' per il mutuo, un po' per i figli, un po' per la badante per i genitori malati. Magari fa anche volontariato e adotta i bambini a distanza. Una brava persona, insomma. Ci ha anche pagato le tasse, che poi diventano soldi di tutti..

Come si dice quando il lavoro delle mani di una brava persona produce un'arma che poi viene usata in una guerra dall'altra parte del mondo che dura da vent'anni? Economia, libero mercato e globalizzazione, penso.
Dove è sparita la politica che si interrogava di queste questioni? Per quante associazioni per la pace esistano, finché questa e altre vere "questioni morali" non torneranno all'attenzione politica e del cittadino-consumatore, la partita è una partita persa.

Solo perché la generazione precedente ha fallito, non significa che dobbiamo per forza fallire anche noi nell'impegno per la pace e il rispetto dei diritti umani. Ci sono nuovi mezzi, oggi, dovremmo riprovare a pensare in grande, anche rischiando di rimanere delusi.
Hanno tutti così paura di restare delusi, di "compromettersi" ultimamente, che partono già delusi per non venire delusi.
BAH!

http://www.condition-critical.org/it/
http://www.medicisenzafrontiere.it/default.asp

mercoledì 10 dicembre 2008

EASY HANDCUFFS

Ridere o piangere: questo il dubbio amletico ogni volta che l'impietoso confronto tra gli Stati Uniti, il cui popolo è riuscito a costruire le basi per un vero cambiamento, supportato in questo da un sistema politico che, tra luci ed ombre, conserva comunque una solida base democratica, e la nostra piccola Italia ci si palesa davanti. Ecco Travaglio sull'Unità di oggi.


Vignetta di Roberto Corradi

Zorro

l'Unità, 10 dicembre 2008


Arrestato per corruzione e frode il governatore democratico dell’Illinois, Rod Blagojevich: dopo mesi di intercettazioni, è accusato di aver tentato di vendere la poltrona senatoriale liberata da Obama. L’Fbi - rivela il Chicago Tribune - indagava su di lui da tre anni per tangenti in cambio di assunzioni. “Le accuse sono sconvolgenti”, dichiara il procuratore Fitzgerald: “Blagojevich ha preso tangenti e usato il suo incarico per frenare la libertà di critica della stampa”. Immediate le reazioni. George Neapolitan è “allarmato per l’ennesima guerra fra politica e magistratura” e chiede gli atti alla procura. Il Csm si prepara a trasferire Fitzgerald in Alaska. Silvio Dwarf è solidale con Blagojevich, “vittima delle manette facili e del giustizialismo delle toghe rosse che calpestano la privacy”. Sull’Evening Courier, Angel Whitebread domanda: “Era proprio necessario questo arresto-spettacolo?”. Casparr, Chikkitt, Bondy e Little Sheep denunciano in una nota “l’abuso di intercettazioni e il circuito mediatico-giudiziario, impensabili nelle vere democrazie come gli Usa”. Little Angel Alphanous invia gl’ispettori a Springfield e invita i democratici a “votare le mie riforme della giustizia e delle intercettazioni”. Max Little Moustache e Anne Fennel aprono al dialogo. Per Lucian Violator “i giudici han troppo potere sui politici, dobbiamo riscrivere la Costituzione con Blagojevich, non appena sarà scarcerato”. Daniel Big Nipple sfida i democratici: “Ora chiedano scusa ad Al Capone”. In un pizzino rinvenuto per caso, Nicholas The Tower scrive: “Io non posso dirlo, ma queste intercettazioni cominciano a starmi sul cazzo”.

sabato 6 dicembre 2008

Presentazione del Documentario: STORIA DI UNA MOSCHEA ERRANTE





































Venerdì 14 novembre a Cittadella i Giovani Democratici hanno organizzato la presentazione del libro "L'apartheid" di Toni Fontana, con l'autore, Mara Mabilia (docente universitaria di Padova) e Khalid, un giovane di orgine marocchina che fa parte del gruppo "Seconda Generazione". Tra il pubblico (un'ottantina di persone) c'erano anche sei ragazzi dell'associazione Controluce (http://www.gruppocontroluce.org/), un'associazione culturale e di promozione sociale che opera a Maserada sul Piave, in provincia di Treviso.
Questi ragazzi che si propongono, tra le altre cose, "di affrontare e approfondire i temi dell'attualità che appaiono sottovalutati o passati sotto silenzio", hanno montato un video sulla persecuzione che Gentilini, prima sindaco e ora vicesindaco, di Treviso ed altri sindaci della lega hanno fatto alla comunità islamica, negando in ogni modo un luogo di culto, culminato con la preghiera sui marciapiedi.Giovedì 11 dicembre alle 21.00 proietteranno per la prima volta il video da loro realizzato e ci hanno invitato a partecipare. E' bello ed importante vedere che a Treviso, monopolio leghista, ci sono ragazzi che non si arrendono alle politiche xenofobe e populiste dell'amministrazione e come Giovani Democratici di tutta la regione dobbiamo lottare contro le forme di intolleranza attuali e appoggiare le iniziative di quelle associazioni che ancora si battono per i diritti civili di tutti.