mercoledì 11 febbraio 2009

Rompiamo il silenzio

Leggi tutto e firma l'appello all'indirizzo
http://www.libertaegiustizia.it/appelli/dettaglio_appello.php?id_appello=11

“Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”. Norberto Bobbio

Primi firmatari: Gustavo Zagrebelsky, Gae Aulenti, Giovanni Bachelet, Umberto Eco, Claudio Magris, Guido Rossi, Sandra Bonsanti, Giunio Luzzatto, Simona Peverelli, Elisabetta Rubini, Salvatore Veca.

Rompiamo il silenzio. Mai come ora è giustificato l’allarme. Assistiamo a segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione pubblica e privata, disprezzo della legalità e dell’uguaglianza, impunità per i forti e costrizione per i deboli, libertà come privilegi e non come diritti. Quando i legami sociali sono messi a rischio, non stupiscono le idee secessioniste, le pulsioni razziste e xenofobe, la volgarità, l’arroganza e la violenza nei rapporti tra gli individui e i gruppi. Preoccupa soprattutto l’accettazione passiva che penetra nella cultura. Una nuova incipiente legittimità è all’opera per avvilire quella costituzionale. Non sono difetti o deviazioni occasionali, ma segni premonitori su cui si cerca di stendere un velo di silenzio, un velo che forse un giorno sarà sollevato e mostrerà che cosa nasconde, ma sarà troppo tardi.
Non vedere è non voler vedere. Non conosciamo gli esiti, ma avvertiamo che la democrazia è in bilico.

giovedì 5 febbraio 2009

Appuntamenti futuri.

A Cittadella.
Organizzeremo in Torre di Malta un incontro per capire la proposta leghista per il federalismo. Abbiamo invitato l'onorevole Bitonci e un nostro consigliere regionale per un confronto informativo sulla legge che è già passata in senato e su come inciderà nell'amministrazione del nostro territorio.
La nostra iniziativa rientra nel progetto: "Quattro venerdì del Partito Democratico", tutti in Torre di Malta, per il mese di marzo, che saranno dedicati a:
1- presentazione candidati per le primarie per il candidato presidente della provincia, che si svolgeranno l'8 marzo.
2- l'incontro di cui sopra sul federalismo.
3- un incontro sul nostro distretto socio-sanitario organizzato dai nostri consiglieri comunali.
4- un incontro sulla crisi economica.
Come pubblicizzeremo: volantinando casa per casa e contattando personalmente tutti i votanti del 14 ottobre 2007.
Come puoi aiutarci: partecipando agli incontri, aiutandoci a volantinare, diffondendo l'evento ai contatti via mail.

Di altre iniziative a livello comunale vi dirò più avanti.

A Padova
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Sta prendendo vita il movimento provinciale. Il nostro Tommaso avrà un posto nel direttivo, ma stanno già partendo i primi gruppi di approfondimento tematici.
Legalità e giustizia: stasera parte il gruppo, ma per chi di voi fosse interessato a partecipare in futuro, riceverà il rimborso del viaggio.
http://gd-padova.webnode.com/products/prima%20riunione%20gruppo%20giustizia-legalit%C3%A0/
Immigrazione: LUNEDI 9 FEBBRAIO ALLE ORE 16:00
http://gd-padova.webnode.com/products/prima-riunione-gruppo-immigrazione/
Vale lo stesso discorso di cui sopra.

In Veneto.
Anche il movimento regionale inizia a prendere forma. Il suo obiettivo è porre fine a questa fase di poca chiarezza nelle proposte politiche e di costruire la linea politica caratterizzante in tutta la regione.
Per chi fosse interessato a partecipare, qui trova l'elenco delle commissioni, alle quali ci si può iscrivere al massimo a due.
Novità dal Regionale.
Vale il solito discorso: le spese di viaggio per partecipare agli incontri, che comunque saranno a Padova, verranno rimborsate.

E' difficile essere incisivi nel proprio comune quando non c'è un progetto politico a più ampio respiro che interessi il territorio. Non è accettabile un movimento giovanile senza idee forti, frutto di uno studio e di un confronto serio, concrete e chiare. Per chi è stanco di aspettare proposte forti ed intelligenti che faticano ad arrivare da Roma, questa è l'occasione per diventarne promotori in prima persona, o partecipando direttamente agli incontri, oppure inviando a me o Tommaso le vostre idee e proposte, che noi porteremo avanti all'interno del giovanile.

Per il momento è tutto. Spero stiate bene e di vedervi presto.
Laura

PS:vi ricordo il nostro blog targatocittadella.blogspot.com e il sito nuovo del giovanile provinciale http://gd-padova.webnode.com/

Quando Bondi difendeva le cure ai clandestini

La posizione della Lega, che per bocca di Roberto Maroni ha appena ribadito che «per contrastare l'immigrazione clandestina e tutto il male che porta non bisogna essere buonisti ma cattivi», è netta. Al punto che, durante un dibattito con Livia Turco, il deputato Matteo Salvini si è spinto a dire che bisogna smetterla con «certe signorine che a spese nostre hanno fatto otto aborti». Non meno netta la posizione di chi, oltre all'opposizione parlamentare, si mette di traverso alla proposta leghista, come Medici senza Frontiere, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, la Comunità di Sant' Egidio, il Cuamm - Medici Con l'Africa, Emergency, Amnesty International, le Acli, e un mucchio di altri soggetti pubblici e privati, laici e cattolici, uniti dallo slogan «Siamo medici e infermieri, non siamo spie».

Link all'articolo completo di Gian Antonio Stella

I medici possono denunciare i clandestini

Il Senato approva l'emendamento della Lega. Il Pd aveva chiesto il voto segreto: «Violazione della Costituzione»

ROMA - I medici potranno denunciare gli stranieri irregolari. Il Senato ha approvato l'emendamento presentato dalla Lega, primo firmatario il capogruppo Federico Bricolo, che cancella la norma secondo cui il medico non deve denunciare lo straniero clandestino che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche. Duro attacco dell'opposizione, che aveva chiesto il voto segreto perché l'emendamento, secondo Giovanni Procacci (Pd), «è in palese violazione della Costituzione». Il presidente del Senato Schifani ha respinto la richiesta e si è proceduto con il voto elettronico: i sì sono stati 156, 132 i no, un astenuto.

«MEDICI RIDOTTI A DELATORI» - Prima del voto l'opposizione si era appellata al buonsenso per non introdurre una norma che «riduce il medico a fare il delatore», costringendo i clandestini a «non farsi curare per paura». Il senatore Daniele Bosone ha detto che questa norma «straccia il codice deontologico dei medici» e si corre «il concreto rischio di incentivare una medicina parallela che gli illegali utilizzeranno per non trovarsi a essere denunciati se vanno in ospedale o da un medico». Il rischio, aggiunge Bosone, è che «clandestini con malattie che portano dal loro paese non si facciano curare» con conseguenze per la stessa sanità pubblica. Secondo Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd, è stato «valicato il passo che distingue il rigore della legge dalla persecuzione». Duro anche il presidente dei senatori dell'Udc Gianpiero D'Alia: «Con il voto di mercoledì il Parlamento ha voluto dire che un governo non deve essere né cattivo, come dice Maroni, né buono, ma semplicemente giusto. Questo è lo stato di diritto, oggi siamo alla barbarie».

SCHIFANI - A difendere l'emendamento è stato il presidente del Senato Renato Schifani rispondendo proprio alle critiche dell'opposizione e motivando così il no alla richiesta di voto segreto: se la norma «violasse o impedisse la possibilità di accedere al servizio sanitario nazionale - ha spiegato -, allora sarebbe un mancato rispetto della persona umana, ma questa norma non impedisce allo straniero di presentarsi presso le strutture del sistema sanitario nazionale».

IL TESTO UNICO - L'emendamento al ddl sicurezza approvato da Palazzo Madama sopprime il comma 5 dell'articolo 35 del decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286, ossia il Testo unico di disciplina dell'immigrazione. L'articolo in questione recita: «L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano».

MEDICI SENZA FRONTIERE - Durissimo il commento di Medici senza Frontiere, secondo cui in questo modo viene minato il diritto alla salute. «Siamo sconcertati per la scelta del Senato di avere consapevolmente ignorato il grido di allarme lanciato dagli ordini professionali di medici, infermieri e ostetriche e da centinaia di associazioni e rappresentanti della società civile - dice Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF Italia -. Una scelta che sancisce la caduta del principio del segreto professionale per il personale sanitario volto a tutelare il paziente come essere umano, indipendentemente da ogni altra considerazione». Un provvedimento che «creerà nell'immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche una reazione di paura e diffidenza in grado di ostacolarne l'accesso alle strutture sanitarie. Tutto ciò potrebbe provocare una pericolosa marginalizzazione sanitaria di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio». MSF, promotrice insieme a SIMM, ASGI e OISG della campagna «Siamo medici e infermieri - Non siamo spie», ha fatto appello alla Camera dei deputati perché riveda la posizione assunta dal Senato sul comma 5.

L'ARTICOLO "ANTI-CLANDESTINI" - L'articolo 39 del ddl sicurezza - che include anche la norma sui medici - prevede inoltre il carcere fino a quattro anni per i clandestini che restano in Italia nonostante l'espulsione e fissa tra gli 80 e i 200 euro la tassa sul permesso di soggiorno. L'articolo è passato con voto segreto: 154 i sì, 135 no e un astenuto.

RONDE DEI CITTADINI - Sempre nell'ambito del ddl sulla sicurezza, il Senato ha approvato l'articolo 46 che introduce le ronde dei cittadini, che dovranno essere armate. Gli enti locali potranno avvalersi della collaborazione di «associazioni volontarie di cittadini», si legge, per la segnalazione di «eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero di situazioni di disagio sociale agli organi di polizia locale e alle forze di polizia». Grazie all’approvazione di un emendamento del Pd, appoggiato dal governo e dal relatore, viene specificato che non dovranno essere armate e che non potranno «cooperare all'attività di presidio del territorio», come invece prevedeva il testo licenziato dalla Commissione.

REGISTRAZIONE SENZATETTO - L'articolo 44, anch'esso approvato, indica infine che i senzatetto devono essere schedati in un apposito registro. La schedatura avverrà entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge. In mattinata il Senato ha votato tutti gli articoli del ddl sicurezza.